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Legge Pinto: La tua guida ai risarcimenti per i ritardi della giustizia e alla rivoluzione digitale SIAMM

Avv. Federica Giannini

25 gen 2025

Come funziona la legge per il risarcimento per l'eccessiva durata del processo e l'innovazione introdotta dalla piattaforma SIAMM Pinto.

L’eccessiva durata dei processi è un problema cronico del sistema giudiziario italiano, che incide negativamente non solo sui cittadini, ma anche sull’efficienza dell’intero sistema giuridico. Per far fronte a questa situazione, l’Italia ha introdotto la Legge Pinto (Legge n. 89 del 2001), che garantisce un risarcimento economico per coloro che subiscono danni a causa di processi irragionevolmente lunghi. Recentemente, l’introduzione della piattaforma digitale SIAMM Pinto rappresenta un importante passo avanti nella gestione e nella trasparenza delle procedure di equa riparazione. A partire dal 1° gennaio 2025, un ulteriore progetto straordinario, denominato PintoPaga, ha l’obiettivo di azzerare l’arretrato delle richieste pendenti grazie all’utilizzo della piattaforma.

Cos'è la Legge Pinto?

La Legge Pinto è stata introdotta per adeguare l’ordinamento italiano agli standard della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (articolo 6), che sancisce il diritto a un processo equo e in tempi ragionevoli. Essa stabilisce che, quando un procedimento giudiziario supera una durata considerata irragionevole, il cittadino ha diritto a un risarcimento economico, denominato equa riparazione.

Durata ragionevole del processo:

  • 3 anni per il primo grado;

  • 2 anni per il secondo grado;

  • 1 anno per il giudizio in Cassazione.

Se il procedimento supera questi termini senza giustificazione, la parte lesa può richiedere un indennizzo economico proporzionato alla durata del ritardo e al danno subito.

Come funziona il procedimento per ottenere l'equa riparazione

La richiesta di risarcimento deve essere presentata mediante un ricorso alla Corte d’Appello competente entro il termine di sei mesi dalla definitività del procedimento giudiziario che ha subito il ritardo. La Corte valuta la durata complessiva del processo, le ragioni del ritardo e il danno effettivamente patito dal ricorrente.

L'indennizzo riconosciuto varia solitamente tra 500 e 1.500 euro per ogni anno di ritardo e viene liquidato tramite appositi provvedimenti giudiziari.

Il nuovo sistema: Piattaforma SIAMM Pinto e il Progetto PintoPaga

Con l’obiettivo di semplificare e rendere più trasparente il processo di richiesta e gestione dell'equa riparazione, è stato recentemente introdotto il sistema digitale SIAMM Pinto (Sistema Informativo Amministrazione Ministero della Giustizia). Questa piattaforma, già attiva, consente di digitalizzare le procedure di liquidazione degli indennizzi, migliorando la comunicazione tra i cittadini, gli avvocati e l’amministrazione pubblica.

A partire dal 1° gennaio 2025, il Ministero della Giustizia ha avviato il Progetto PintoPaga, volto a liquidare, entro il 31 dicembre 2026, circa 80.000 decreti di pagamento depositati tra il 2015 e il 2022. Questo arretrato rappresenta un debito complessivo di circa 400 milioni di euro, comprensivo di capitale, interessi e spese di giudizio derivanti dalle azioni esecutive intraprese dai beneficiari per ottenere i risarcimenti.

Perché è stata introdotta la piattaforma SIAMM Pinto?

  • Ridurre i ritardi amministrativi: La gestione manuale delle pratiche rallentava ulteriormente il pagamento degli indennizzi.

  • Migliorare la trasparenza: Con SIAMM Pinto, le parti possono monitorare lo stato della propria richiesta in tempo reale.

  • Semplificare la procedura: La piattaforma offre un canale centralizzato e intuitivo per la trasmissione di documenti e la gestione delle comunicazioni.

Come funziona SIAMM Pinto e il Progetto PintoPaga?

  • I beneficiari dei decreti depositati tra il 2015 e il 2022 devono caricare le istanze di liquidazione e la documentazione necessaria entro il 30 giugno 2025, accedendo alla piattaforma SIAMM Pinto.

  • È necessario selezionare l’opzione PintoPaga al momento dell’indicazione dell’ufficio per completare la procedura.

  • La piattaforma consente:

    • L’accesso tramite SPID o Carta Nazionale dei Servizi.

    • La verifica autonoma dello stato della pratica.

    • La modifica dei dati necessari per il pagamento senza dover contattare direttamente la struttura amministrativa.

Vantaggi del sistema:

  • Comunicazioni automatizzate agli utenti per ogni cambiamento di stato della pratica.

  • Riduzione dei tempi di gestione grazie alla digitalizzazione.

  • Messaggistica diretta tra i richiedenti e gli uffici incaricati del pagamento.

Novità normativa:

Per rendere possibile il Progetto PintoPaga, la Legge Pinto è stata modificata con la Legge di Bilancio 2025 (Legge 30 dicembre 2024, n. 207, art. 1, commi 817-821). La nuova normativa prevede la ripresentazione delle istanze di liquidazione tramite il sistema SIAMM Pinto anche per i decreti emessi tra il 2015 e il 2022.

Termini e scadenze importanti

  1. Presentazione del ricorso: Entro sei mesi dalla definitività del procedimento che ha subito il ritardo.

  2. Caricamento delle istanze PintoPaga: Entro il 30 giugno 2025 per i decreti pendenti relativi al periodo 2015-2022.

  3. Liquidazione: Entro il 31 dicembre 2026, con pagamento dei decreti da parte dell’amministrazione.

Conclusioni

La Legge Pinto rappresenta uno strumento fondamentale per tutelare i diritti dei cittadini vittime di una giustizia lenta. L’introduzione della piattaforma SIAMM Pinto e il lancio del Progetto PintoPaga segnano un passo avanti significativo verso una gestione più moderna, efficiente e trasparente delle richieste di equa riparazione. Grazie a queste innovazioni, il sistema giudiziario italiano punta a ridurre i tempi burocratici e a restituire fiducia ai cittadini.

Se hai subito un ritardo eccessivo in un processo, consulta un avvocato per valutare la possibilità di accedere ai benefici previsti dalla Legge Pinto e scopri come utilizzare il nuovo sistema digitale per semplificare la tua richiesta.

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